Targeting estremo degli inserzioniti di Facebook

Un sistema di advertising mirato senza peli sulla lingua che conosce le tue imperfezioni e ti dice chiaramente come intervenire. È successo a una giornalista del Washington Post. Una storia di targeting estremo quella vissuta da tanti utenti Facebook che sempre più spesso si ritrovano banner eccessivamente sinceri sulla loro pagina personale. La storia l'ha raccontata Rachel Beckman, giornalista del Washington Post, che in procinto di sposarsi si è vista dare dal suo social network prima della cicciona e poi della sterile.

Chissà, forse per l'età, il fatto di essere fidanzata, il sesso, le foto e i messaggi lasciati, fatto sta che Rachel Beckman ha ricevuto da Facebook inviti piuttosto pesanti a mettersi a dieta, per perdere i chili di troppo. Un messaggio esplicito seguito da una foto ancora più esplicita: una giovane donna strizzata in una paio di jeans con le maniglie dell'amore in bella vista. Ovviamente, Rachel non ha apprezzato e lo ha fatto sapere a Facebook aggiornando il suo status di conseguenza. Niente da fare: Facebook ha continuato, anzi, se possibile rincarato la dose. Sapendo che Rachel era prossima al matrimonio l'advertisement è stato ancora più subdolo: “Vorrai mica essere una sposa grassa?”.

Facebook è una miniera di dati, dispone di tante e tali informazioni sui suoi 60 milioni di utenti da poter profilare un messaggio pubblicitario nei minimi dettagli. Il paradiso per qualunque inserzionista. Il sito ha cominciato a convertire in milioni di dollari il suo database lo scorso novembre e da allora banner e contenuti promozionali sono diventati progressivamente sempre più mirati.

I software che permettono di raccogliere in database relazionali i dati personali degli utenti in modo da targettizzare i messaggi pubblicitari sono cosa nota. Ma quello che lascia perplessi è il tono irriverente ed eccessivamente confidenziale delle inserzioni su Facebook. L'azienda assicura che il software adottato contiene le giuste istruzioni per evitare messaggi crudi o offensivi ma evidentemente alla macchina manca la sensibilità dell'uomo, visto che i messaggi maleducati non sembrano diminuire. L'obiettivo dei pubblicitari è quello di colpire l'utente sul suo punto debole, facendolo sentire inadeguato e imperfetto. Sei soprappeso? Calvo? Single? Hai denti gialli o sudi troppo? Su Facebook troverai la giusta indicazione.

Intanto, mentre la giornalista combatteva la sua battaglia contro Facebook a suon di mail, lamentele formali, linee guida sull'advertisement, è cambiato il suo stato civile. Da fidanzata è diventata sposata e il Facebook Ads non si è fatto attendere: “Stai cercando di rimanere incinta? Visita il nostro sito, abbiamo le migliori soluzioni per sconfiggere la infertilità femminile!” Non solo cicciona, pure sterile.

Serena Massimini Cultur-e per www.ferpi.it

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