Come i problemi economici dei consumatori si riflettono sulla Gdo
Tra le righe precedenti può risultare evidente un controsenso, residente nel fatto che, all'aumento del prezzo degli alimentari i cittadini rispondono con una più pressante richiesta di informazioni su prezzi e disponibilità dei prodotti. Questo in definitiva provoca il salto da un negozio all'altro alla ricerca delle offerte migliori spesso non considerando la notevole incidenza dell'incremento del costo della benzina sul costo di approvvigionamento dei prodotti. Inoltre, i molteplici cambiamenti nelle strategie di prezzo delle aziende provocano un disorientamento che produce disagi al consumatore finale. Per questo, frasi come “oggigiorno è possibile acquistare solo in promozione” o “nei grandi centri commerciali si risparmia qualcosina” sono diventate il pensiero comune di cittadini che a stento riescono ad arrivare a fine mese inserendo le loro problematiche nella vita quotidiana, dispensando e ricevendo consigli sul modo di fare acquisti con il solo intento di risparmiare. Da una ricerca condotta in alcuni ipermercati di Roma è emerso come degli oltre 500 prodotti presenti nei volantini promozionali, nel giorno di inizio della promozione ne fossero presenti solo la metà. I poveri clienti che volantino alla mano girano increduli tra le corsie, non possono far altro che innalzare piccoli reclami oppure, nei casi più estremi, decidere di cambiare rifornitore.
La promozione vendita è diventata una pratica diffusissima, finalmente presa in considerazione anche da piccoli commercianti particolarmente lungimiranti. La finalità principale di questa tecnica di marketing è quella di stimolare l'acquisto immediato dettato dalla straordinarietà dell'offerta, che deve quindi avere necessariamente una durata limitata nel tempo ed un forte incentivo. Una delle problematiche legate all'uso delle promozioni risiede nel fatto che queste sostituiscono l'attività di comunicazione e pubblicità dei commercianti ed agli occhi dei cittadini risultano fonte primaria di decisione nelle scelte d'acquisto. Questo meccanismo ci fa diventare sempre più “price sensitive” in un momento nel quale non siamo più in grado di rinunciare alla qualità, diventata pre-requisito fondamentale. Parallelamente abbiamo sviluppato una maggiore consapevolezza che ci conduce alla considerazione più accurata dei cosiddetti “prodotti civetta”. Questi prodotti hanno il solo intento di attirarci nel punto vendita nel quale spesso la merce a prezzo pieno registra un lieve aumento per il commerciante, ma sostanziale per il consumatore. Se è vero che nel giro di pochi mesi i negozi alimentari collocati fuori dai centri urbani hanno perso l'1,5 % dei volumi di vendita, dovuti ai trend presi in considerazione in precedenza, c'è da rilevare che i piccoli e medi commercianti sono già giunti ad un -4%, accusando maggiormente il colpo (fonte:Corriere della Sera). L'impossibilità di applicare economie di scala e il deficit di know how necessario per l'organizzazione di una strategia promozionale, rende impossibile controbattere, senza un sostanziale aiuto, i prezzi della gdo. Possono fare appello alla qualità dei prodotti e servizi, ma in un contesto così ipercompetitivo la loro sopravvivenza è messa comunque a dura prova.
L'errore spesso più grande che i commercianti compiono è quello di credere di farla franca ad un consumatore poco attento e con pochissimo tempo a disposizione, a volte utilizzando pratiche poco etiche. Come detto in precedenza, la popolazione è molto più consapevole e sposa dei valori come la responsabilità sociale che oggi rappresentano un must e devono guidare ad un cambiamento negli orizzonti strategici. Ingannarci significa generare un passaparola negativo che nel migliore dei casi lede gli affari dell'indagato oppure lo limita in ulteriori possibilità di business. Per questo motivo crediamo che l'onesta sia la base dello sviluppo di un commercio più efficace. In tal senso, la voce dei cittadini dovrebbe essere sempre ascoltata per sancire quei comportamenti scorretti da parte delle aziende che paralizzano gli affari della totalità dei commercianti.
L'unico mezzo comunicativo che possa essere definito, ad oggi, realmente democratico è la rete. Attraverso la rete qualsiasi persona più dare libero sfogo ai propri pensieri in modo costruttivo e gratuito. Secondo l'Osservatorio sulla Multicanalità (istituito dal Politecnico di Milano) nel prossimo futuro la casalinga media “di Voghera”, come spesso viene etichettata, sarà in grado di navigare in rete con un certa dimestichezza e di procedere alla ricerca di informazioni e alla definizione degli acquisti in modo del tutto naturale ed autonomamente su più canali (punto vendita, internet, catalogo, telefono ecc..).
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