Alla conquista del mercato gay
Si abbattono i tabù e crescono gli investimenti: il nuovo mercato da raggiungere è quello degli omosessuali. Protagonisti dei discorsi politici di questi giorni, gli omosessuali rappresentano un target molto appetibile per le aziende: redditi medio alti da spendere interamente per se stessi e un estremo senso del gusto e dell’estetica. I gay hanno solitamente una maggiore propensione all’acquisto che si accompagna ad una minore attenzione per il prezzo; sono, inoltre, ritenuti “early adopter” per i beni tecnologici,“trend setter” per quelli voluttuari. In Italia ci sono circa 5 milioni di persone gay ( secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità) e il loro reddito è stimato superiore alla media di circa il 30%. Diventa parametro di clusterizzazione anche ciò che fino a poco tempo fa, per pudore o poca lungimiranza, veniva escluso: la preferenza sessuale, laddove questa, influenzando lo stile di vita e il comportamento d’acquisto, interessi non solo la sfera privata, ma anche l’ambito economico e commerciale.
Insomma, superando le classiche divisioni di genere, ciò che interessa a chi si occupa di comunicazione è ancora una volta il momento di vita e la disponibilità e la preferenza d’acquisto.
Nascono nel territorio nazionale agenzie specializzate nella comunicazione verso il target gay: ma qual è la differenza, se esiste una differenza, di un messaggio pubblicitario destinato agli omosessuali rispetto ad uno rivolto agli eterosessuali? Quale comunicazione può essere maggiormente efficace per questo target? E’ giusto far rientrare un dato puramente sensibile, nelle logiche del marketing?
Lo domandiamo a Daniele Iannaccone, Responsabile Grandi Clienti COM.MA, un’agenzia specializzata in comunicazione verso il pubblico gay.
Continua a leggere su MyMarketing.net
Serena Poerio
Nascono nel territorio nazionale agenzie specializzate nella comunicazione verso il target gay: ma qual è la differenza, se esiste una differenza, di un messaggio pubblicitario destinato agli omosessuali rispetto ad uno rivolto agli eterosessuali? Quale comunicazione può essere maggiormente efficace per questo target? E’ giusto far rientrare un dato puramente sensibile, nelle logiche del marketing?
Lo domandiamo a Daniele Iannaccone, Responsabile Grandi Clienti COM.MA, un’agenzia specializzata in comunicazione verso il pubblico gay.
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