Pillow fight
E’ più di due anni che questo fenomeno gira sulla rete. Queste aggregazioni improvvise di persone hanno destato l’attenzione di tutti i media. E’ un evento strano questo dei flash-mob, sembra sempre nuovo. Cercando informazioni su vari blog si trovano numerosi articoli, postati in anni differenti che ne parlano con lo stesso entusiasmo e la stessa freschezza. Il motivo di tale entusiasmo è chiaro: è un evento così fuori dagli schemi che risulta sempre innovativo.
Questo carattere di perenne freschezza deriva proprio dalla rapidità dell’evento: il flash mob è infatti rapido, non lascia segni e riappare all’improvviso.
Tutto questo non è passato di certo inosservato al marketing.
Sono stati organizzati flash-mob in tutto il mondo, organizzati con il semplice passaparola sussurrato da persona a persona. E’ ovviamente un gioco, uno sfogo. Ma per un attento amante della comunicazione è evidente che non è solo questo: è una prova del fatto che non sempre bisogna urlare, ma spesso sussurrare può essere più gradito e può “far meno male alle orecchie” del consumatore.
Questo Blog vi racconterà come si svolge prima, durante e dopo un evento di Pillow fight.
Chi abita a Roma ha l’occasione di sperimentarlo, ecco la mail che mi è arrivata:
1) NIENTE CUSCINI CON BOTTONI TROPPO GRANDI; PON PON O CERNIERE LAMPO ROTTE
2) NIENTE CASCHI NE` COLPI TROPPO VIOLENTI
3) NIENTE ACCANIMENTO SU CHI CHIEDE DI FERMARSI O SU CHI SI E` FATTO MALE
Ripeto l`appuntamento, sabato 3 MARZO alle
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di Valerio Sudrio per International Marketing Communication Blog
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